lunedì 28 novembre 2011

Professionalità, questa sconosciuta...

Ogni giorno scopro comportamenti che sarebbe eufemistico definire scorretti ma che mi limiterò a indicare in questo post come "scarsamente professionali".

Trovo scarsamente professionale chi:

  • Utilizza immagini di repertorio (rigorosamente altrui) per promuovere la propria attività: Se ci fate caso, noterete il ripetersi di immagini di mise en place, di confettate, di illuminazioni, bouquet e quant'altro... sono sempre le stesse, quelle non marcate o coperte da copyright. Simili atteggiamenti mi fanno pensare a qualcuno che non solo non ha nulla da mostrare perchè alle prime armi ma che ammette ingenuamente di sapere di non riuscire a fare di meglio.
  • Utilizza un Profilo Privato e non una Pagina Pubblica (la famosa Fan Page) sui social network e su Facebook in particolare per rendersi presente come realtà economica: questo è un comportamento estremamente scorretto, contrario ai termini di servizio, che non si può definire in altro modo che spam. Lo si fa per raggiungere un'audience maggiore a cui inviare comunicazioni, perchè è più facile che uno sconosciuto accetti una richiesta di amicizia, piuttosto che decida di diventare fan. 
  • Millanta esperienza pluriennale pur proveniendo da tutt'altro settore. Senza nulla togliere alle più disparate occupazioni di partenza dei vari "professionisti" in cui mi imbatto, consiglierei loro di rimanere nel proprio ambito oppure di informarsi, formarsi, e non improvvisarsi. Un bagno di umiltà non ha mai ucciso nessuno.
  • Non ha partita IVA, non ha un ufficio, non ha un sito istituzionale, non investe nel suo stesso progetto. Scorretto nei confronti degli sposi (da cui pretende comunque un compenso da professionista), della concorrenza leale (che da quello stesso compenso ci paga tasse, utenze e specializzazioni) e dello Stato (senza regolare iscrizione al registro delle imprese di fatto l'attività non esiste, e non ci sono tasse da pagare!).
  • Lascia intendere che la mansione del Wedding Planner consista nel fare fiocchetti lilla ovunque e realizzare tableau pacchiani. E' evidente, che queste persone non abbiano la minima idea di cosa significhi essere un wedding planner e tanto meno possano dirsi wedding planner,  quindi le pregherei di definirsi in altro modo, per non banalizzare il nostro lavoro.
  • Organizzano i famosi corsi da wedding planner nei mesi mosci, rilasciando attestati senza alcun valore, con l'unico scopo di tirar su un pò di moneta. Ancora scorrettezza. 1) la maggior parte (non tutti per fortuna) non ha alcun titolo per pretendere di insegnare qualcosa ad altri 2) trovo assai poco intelligente non tener conto degli effetti sul lungo termine di queste iniziative, si continua a sfornare concorrenza totalmente impreparata che rischia di rovinare l'immagine di un'intera categoria professionale, oltre che andare a saturare un'intera fascia di mercato 3)dipende direttamente dal punto 2) ossia: chi non tiene conto degli effetti a lungo termine, evidentemente, non ha intenzione di rimanere in questo settore, ecco perchè non lo tutela. Così come si è improvvisato wedding planner, si improvviserà qualcos altro quando gli sembrerà opportuno farlo.

Sì, sono irritata.

14 commenti:

  1. Ottimo vademecum per riconoscere chi "non è" una wedding planner! Anche se riscontrate uno solo di questi punti...non fidatevi!

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  2. Concordo... dovrebbe bastare la coincidenza con uno solo di questi punti a farvela dare a gambe!!!

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  3. Ogni tanto fa bene leggere post del genere... bravissima.... e come non potrei diventare tua follower.... baci da capri

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  4. Grazie mille Maria Consilia! Spero che alzando la voce si arrivi presto alla costituzione di un albo professionale a tutela dei clienti e dei professionisti!

    Facciamoci sentire!

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  5. Danila, come sai la mia opinione è del tutto analoga alla tua, e la seccatura ampiamente condivisa.
    Però, a titolo di precisazione, mi permetto di segnalare che l'utilizzo di immagini di repertorio è indice di scarsa professionalità se è fatto all'interno del portfolio. Utilizzare immagini da banca dati nelle sezioni generali del sito (soprattutto se si tratta di immagini astratte, di dettagli marginali e poco indicative di uno stile preciso), se fatto segnalando la fonte nei credits non è scorretto, è anzi indicato nella realizzazione dei siti web. In effetti siamo state tutte alle prime armi e sarebbe francamente ingiusto pretendere che una persona con aspirazioni di professionalità e doti lanci la sua attività con un sito di solo testo :-)
    L'altro aspetto su cui mi sento di dissentire è quello riguardante lo studio, oltretutto condizione non indispensabile per avere un'attività individuale fiscalmente legale e corretta.
    Uno studio (presso ufficio o negozio) è un investimento che viene fatto non per rispetto per i propri clienti, visto che questo lavoro può essere condotto in maniera professionale e rigorosa anche se lo studio è presso l'abitazione, ma per motivi di dimensioni aziendali (quando si cominciano ad avere dipendenti) e d'immagine. Il costo dello studio poi ricade comunque sui cachet che si fanno pagare agli sposi. In questo senso io personalmente continuo a cercare in ogni modo di non avere uno studio esterno, mi permette di lavorare con coppie che non dispongono di cifre faraoniche, fornendo loro un servizio efficiente e professionale. È un sacrificio che faccio, perché significa mantenere comunque le parti comuni della mia abitazione in condizioni poco vivibili con due bambini e sempre impeccabili, ma fa parte di una scelta strategica di mission aziendale. Ovviamente posso permettermelo in una zona che ha una nobile tradizione di case-bottega, dove i clienti non hanno pregiudizi di fronte a questa scelta. Ma proprio per questo non mi sento di farne un criterio assoluto di professionalità o assenza di essa.
    Basta, scusa la prolissità, ma l'argomento è sensibilissimo, e proprio per questo mi sono permessa di completare il tuo sfogo più che giusto :-)
    Un abbraccio

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  6. Ciao Fata, è un grandissimo piacere che tu sia passata! Mi scuso per avere omesso di precisare che, per quanto riguarda le immagini (come hai giustamente segnalato), mi riferivo all'inserimento di queste nel proprio portfolio senza alcuna specificazione, compiendo di fatto un'appropriazione indebita della creatività e del lavoro altrui. Per quanto riguarda lo studio, ognuno compie le proprie scelte contestualizzandole rispetto alla propria realtà.
    Poichè non mi sarebbe piaciuto, da cliente, essere ricevuta in casa (se non in un ambiente appositamente riservato) e non potendo contare su un appartamento abbastanza ampio da consentire di separare la mia vita privata dall'esercizio della mia professione, ho scelto l'ufficio per evitare forzature e tutelare la privacy mia come quella del cliente. Se è vero che passando molto tempo a stretto contatto, si finisca sempre per stringere rapporti davvero amichevoli con le nostre coppie (e un caffè in casa ci potrebbe stare), va detto che non tutti coloro che incontro in ufficio sono o diventano clienti e che non mi piacerebbe aprire a tutti le porte della vita familiare mia e degli altri abitanti dell'appartamento.
    In ultima analisi, mi permetto di dissentire sul fatto che le spese dell'ufficio vadano a rincarare il costo delle prestazioni, tutt'altro. Lamentavo proprio il fatto che chi non abbia queste spese pratichi comunque le stesse tariffe.
    Poi ci sono i colleghi che richiedono cachet stellari, ma sono mosche bianche e non è questo il luogo per aprire il dibattito.

    Su questo blog puoi essere prolissa tutte le volte che vuoi!

    Buon lavoro fata!

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  7. Hai ragione, effettivamente io ho una casa molto particolare con un accesso praticamente diretto alla mia mansarda-studio, quindi non è come ricevere gli sposi in cucina :-)
    Sul costo che grava sul bilancio... Posso dire che sento una mancanza disperata di contabili e commercialisti specializzati nel nostro settore?! Dobbiamo fare i salti mortali per colmare le lacune del legislatore, che non sa quasi che esistiamo, e per chi è ossessionato dall'essere in regola è praticamente un secondo lavoro! Quasi-quasi vado in Università e mi candido per fare da cavia a uno studente in tesi!
    Grazie dell'ospitalità in questa conversazione :-)

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  8. Uau Danila! Questo post ha avuto grande successo! Ne sono felice! Ho letto con piacere gli interventi di Fatamandrina che seguo da tempo e in effetti devo ammettere che forse il particolare dell'ufficio non è condicio sine qua non, diciamo che è più una questione di stile...soprattutto di stile di vita! Infatti Fatamandrina avendo due bambini avrà sicuramente tutto più sotto controllo con l'ufficio in casa.
    Bhè passavo di qui per vedere come era andato...e ti mando un forte abbraccio!!!

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  9. Eh cara Angela, hai ragione, la visita di Fatamadrina è stata un piacere!
    Sulla questione dello studio continuo a pensarla come prima, anche se forse sono stata poco chiara.
    Nel senso, bene avere un appartamento che consenta di ricevere clienti... ma se non c'è possibilità di mantenere professionalità, immagine e privacy allora,per come intendo la professionalità, è necessario un ufficio!
    Grazie di essere passata, mi interessa sempre il tuo parere!
    Un bacio forte

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  10. parole sante
    mi sono imbattuta su presunte wp che dopo aver pagato profumatamente il corso si è trovata impreparata con un matrimonio da fare, ho dovuto seguirla passo a passo dandole una mano per poter mantenere il nome di categoria. oltre ad essere una wp seria, ho anche un piccolo laboratorio creativo dove si è rivolta la presunta wp

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  11. Ciao Daniela, sono nuova anzi nuovissima su tutti i fronti! (Mi permetto di darti del "tu") Ti ho "scoperta" durante una ricerca e ti ammiro molto. Questo tuo post mi ha trafitto il cuore!!! Mi rispecchio in molti degli aspetti da te descritti, ma credimi, sono armata di tutte le migliori intenzioni. Ho lasciato il mondo dell' immobiliare contro tutto e tutti per realizzare questo mio sogno, non avendo ancora adesso, spalle su cui contare. Ho purtroppo potuto frequentare solo un corso online, ( pagato anche profumatamente) dato che un bambino di un anno che non mi ha consentito, per ora, di raggiungere il mio adorato Enzo Miccio. Credo che ognuno di voi sia stata agli inizi, quindi vi prego non siate crudeli. Ma allora come pubblicizzare la propria attività? Io metterò delle foto scelte dal web per avviare la mia pagina ufficiale, ma non me ne prenderò sicuramente il merito. Lo faccio giusto per dare l'idea a chi ancora non comprende il ruolo di questa professione (dalle mia parti accade), e per i futuri sposi per rendere loro l'idea di qual' è la mia visione di matrimonio nei vari stili, ed ovviamente anche per non lasciare la pagina in bianco! Credo ci voglia buon gusto anche nello scegliere le immagini da internet! Spero di innaugurare l'attività entro fine mese e spero che vada tutto per il meglio, senza sentire qualcuno pronunciare il fatidico " te l'avevo detto"! PS sono orginaria di Castellammare di Stabia.

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    1. Ciao Anna,
      dammi pure del tu... ma mi chiamo Danila, senza la "e".

      E' vero, tutte siamo state alla ricerca dei primi clienti, e non si finisce mai di imparare.
      Il nocciolo del discorso è proprio questo: se una è agli inizi, al cliente deve essere chiarito.

      Iniziare un'attività richiede anche degli investimenti, e se proprio non si ha nulla da mostrare, si potrebbe metter su uno shooting e produrre delle immagini proprie.

      Parlo delle immagini perchè è l'unica cosa del nostro lavoro che il cliente "vede", ma dietro ogni fotografia ci sono giorni di ricerca, di telefonate, di preventivi, di modifiche... usare quelle prodotte da altri, senza conoscere nemmeno il "valore" economico delle composizioni, a me sembra francamente molto semplice e riduttivo.
      Se anche far questo dovesse apparire troppo impegnativo in termini di tempo e di denaro, allora bisognerebbe seriamente pensare di dedicarsi ad altro, e non credo di essere crudele dicendolo, perchè di tempo e denaro da mettere a disposizione ne servirà molto di più.

      Inoltre da quel pochino che ho capito, ai clienti giustamente non importa un fico secco della "nostra" visione dei vari "stili", per loro è importante che noi riusciamo a capire cosa vogliono, a cogliere la "loro" visione del "loro" stile, e a realizzarla.

      Ormai pare che per avviarsi come wedding planner basti aprire un blog o un sito internet a costo zero vendendo una competenza che non si possiede, senza alcun business plan, senza investire un centesimo, senza mettersi davvero in gioco, utilizzando i primi clienti come cavie.

      Resta inteso che ognuno è liberissimo di trovare il suo metodo, e che a chi si affaccia a questo mondo con intenzioni serie faccio i migliori auguri di successo, quale che sia la strada che intenderà seguire.

      Ti chiedo scusa per questo post un pò duro, mi dispiace davvero se in qualche modo ha turbato i tuoi primi passi in questo mondo, quando lo scrissi (in un impeto di rabbia del 2011) volevo solo aprire un dibattito, non tarpare le ali a chi cercherà di fare del suo meglio.

      In bocca al lupo per tutto

      Danila



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  12. Scusatemi per gli errori ed orrori grammaticali. Ho scritto d'impulso! Buon lavoro!

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  13. Grazie Danila, il tuo impeto è più che giustificato. Sto muovendo i primi passi nella ricerca di fornitori e mi ritrovo a combattere con commercianti che pur facendo tutt'altro si prendono la briga di rispondermi "lo facciamo già noi, che ci vuole". Quindi posso solo immaginare il tuo nervoso quando ti ritrovi con delle improvvisate WP che altro non fanno che infangare questa professione. Spero di ruscire al meglio e faro' tesoro dei tuoi consigli. A presto.

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